GIANLUCA FACENTE

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Definirlo un eclettico, un uomo dalle mille sfaccettature sarebbe riduttivo. Ci piace immaginarlo come uno dei protagonisti dei suoi racconti: un guerriero solitario in continua lotta, che combatte con forza e passione per ciò in cui crede.
Un artista poliedrico che riesce a trasformare in arte da condividere tutto ciò che “tocca”. Ancora una volta la Calabria ci regala una grande mente e una grande penna: quella di Gianluca Facente, poeta e scrittore crotonese profondamente legato al suo territorio, ai suoi valori e alla sua storia. Uomo carismatico che è riuscito con la sua scrittura a mettersi a nudo, a far trapelare il suo essere e a regalare emozioni. Il suo stile colpisce il lettore che si innamora dei suoi personaggi, si immedesima nei suoi racconti e sente proprie le sue poesie. Portavoce di una cultura millenaria, forse troppo spesso dimenticata, Facente scrive le sue opere catturando l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina, proiettandolo perfettamente in luoghi che appaiono nitidi nella mente di chi legge. Ogni sua creazione trasmette non solo una grande passione per la scrittura, ma anche un’ottima preparazione e una profonda conoscenza di storia, filosofia, mitologia, teologia ed arte, il tutto sapientemente utilizzato con una semplicità quasi disarmante. Una sua relazione, “Magnificenza nei miti di fondazione di Crotone”, è stata utilizzata per una ricerca europea sui toponimi.

I suoi racconti permettono di riscoprire valori come la libertà, il coraggio, l’amore per la patria, l’amicizia e l’onore. I suoi libri offrono costantemente spunti di introspezione. Autore di “Periferia, Universo” in cui, con una prosa gradevole, scorrevole e intensa, rivela la sua sensibilità, racconta con amore i luoghi della sua infanzia. Uno spaccato semplice di vita vissuta fatto di solidarietà, amicizie, spensieratezza, gioie e dolori. I ricordi del suo “Universo” di bambino: la periferia di Crotone.

Il suo forte senso di appartenenza alla città pitagorica, il suo amore viscerale per Crotone emergono anche in “L’ultimo Re di Delfi”, altra opera facentiana; un viaggio tra allegorie, riferimenti storici e mitologici, un nuovo eroe che affronta mostri e miti dell’antichità pur di salvare la sua amata “Regina”. 

Ma è con l’ultimo romanzo, “Faillo il Pitionico”, che inizia la sua ascesa su tutto il territorio nazionale, varcandone i confini e toccando varie zone del continente.

Ci restituisce un eroe dimenticato e luoghi a molti sconosciuti: Faillo di Kroton, tre volte vincitore dei giochi pitici, unico greco d’Occidente a combattere con il suo seguito nella battaglia di Salamina, ma anche un uomo, un eroe unico di cui la storia odierna avrebbe tanto bisogno. 

Orgoglio per la popolazione crotonese e calabrese, è rappresentante di quel forte attaccamento alla terra d’origine che tutti dovremmo possedere. 

Una persona di cultura che dimostra in ogni occasione una spiccata arte della narrazione e una profonda preparazione, sicuramente frutto di uno studio lungo ed approfondito.

Un animo nobile, sincero, forse un artista a tratti schivo, che regala il meglio di sé tra le pagine di un libro. Un poeta da comprendere ed apprezzare per ciò che mostra ma, soprattutto, per quello che lascia intendere di sé nelle sue composizioni.

Una personalità caratterizzata dal dualismo forza/durezza, contrapposta alla sensibilità e alla sua dote creativa, un artista che regala emozioni che nutrono l’anima e migliorano la resa empatica di chi lo legge.

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