GENERALE – DR. DRER & CRC POSSE feat GIONATA MIRAI

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Ci teniamo in particolare alla pubblicazione di questo articolo, ci sentiamo coinvolti , anche se lontani, nella lotta contro questi continui sfruttamenti di territori e popolazioni, stremati e obbligati a combattere battaglie tra la vita e la morte, grazie a trattati inumani, che si pongono il solo scopo egoista ed egocentrico di raggiungere gli obiettivi preposti, anche se ciò vuol dire distruggere.

Questo brano , Generale, di Dr. Drer & Crc Posse feat Gionata Mirai, da subito scalda il cuore con quelle famosissime note di Generale, di De Gregori , per convergere immediatamente in un’esplosione di rabbia, dolore e disperazione, che la musica, accompagnata da parole pesanti e sentite, inequivocabilmente ci trasmette.

La canzone racconta una parte dell’occupazione militare della Sardegna, più precisamente si sofferma di più sulle testimonianze venute fuori durante il “processo di Quirra” degli ultimi anni.
L’attuale occupazione militare della Sardegna scaturisce (in parte) dal ruolo fondamentale attribuito all’isola nello scacchiere internazionale nel dopoguerra.

La Sardegna, pur non essendo in guerra con nessun popolo al mondo, è la terra più militarizzata d’Europa: con 37374 ettari di territorio sotto controllo militare (23766 di demanio militare e 13608 di servitù militare) ospita, suo malgrado, i due terzi circa delle servitù militari presenti nello stato italiano. A questi vanno aggiunti gli spazi aerei e marittimi sottoposti a schiavitù militare che sono di fatto incommensurabili: solo l’immenso tratto di mare annesso al poligono Salto di Quirra con i suoi 2.840.000 ettari supera la superficie dell’intera Sardegna (kmq 23.821).

Sull’Isola ci sono grandi poligoni missilistici (Perdasdefogu /San Lorenzo / Quirra), per esercitazioni a fuoco (Capo Teulada), poligoni per esercitazioni aeree (Capo Frasca), aeroporti militari (Decimomannu) e depositi di carburanti (nel cuore di Cagliari) alimentati da una condotta che attraversa la città, oltre a numerose caserme e sedi di comandi militari sparsi nell’Isola (di Esercito, Aeronautica e Marina). Si tratta di diverse decine di strutture e infrastrutture al servizio delle forze armate italiane o della Nato. I tre poligoni più estesi d’Europa sono tutti e tre in Sardegna

La Sardegna è usata da 60 anni da tutti i Paesi Nato come campo di guerra permanente dove la gente, gli animali e perfino i militari in breve addestramento contraggono malattie, leucemie, si generano bambini malformati e si ammalano gravemente gli abitanti delle zone interessate.
In Sardegna dal 2001 si documenta e si denuncia la “Sindrome di Quirra”, e l’espressione include le popolazioni decimate dalle stesse patologie, esposte ai veleni degli altri poligoni di Capo Teulada, Capo Frasca e della ex base nucleare US Navy di La Maddalena. In barba alla costituzione ed alle leggi internazionali
In barba anche alla stessa Nato: i regolamenti Nato impongono la bonifica subito dopo ogni esercitazione, in Sardegna non sono mai stati applicati, la bonifica non è mai stata fatta.

Tre generali comandanti del Pisq sono rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio plurimo volontario, disastro ambientale e numerosi altri reati. Tre responsabili di due indagini “scientifiche” gestite da Nato e ministero della Difesa sono accusati di falso ideologico e collusione d’interessi.
Il nocciolo del problema: l’incompatibilità in uno stesso luogo tra attività della popolazione e attività di guerra.


Allo stato attuale è impossibile sapere cosa, come e per quanto tempo è stato usato, sperimentato e testato per decenni nei poligoni presenti in Sardegna. Oltre al segreto militare che impedisce di fatto qualsiasi conoscenza delle misure da adottarsi, degli strumenti per proteggere la popolazione, delle bonifiche da effettuare, si aggiunge il segreto militare delle industrie belliche che a Quirra, per 50.000 euro all’ora (che incassa il Ministero italiano) di fatto possono sperimentare qualsiasi arma letale in una zona della Sardegna che è il caso di definire una vera e propria zona franca, libera (per eserciti e industrie) da qualsiasi vincolo nei confronti di territorio e popolazione.
Allo stesso modo è sotto gli occhi di tutti la mancata decontaminazione dell’area, usata per 35 anni dalla US Navy come base nucleare, situata nel cuore del Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena e dei parchi internazionali Bocche di Bonifacio e Santuario dei Cetacei.

A questo aggiungiamo l’avvenuto smaltimento della spazzatura bellica Italia-Nato, sia in discariche fuorilegge, sia con i brillamenti fuorilegge, e conseguente contaminazione di aria, suolo, acque; le emissioni radar; il torio radioattivo sparso dai missili, accumulato e conservato nelle povere ossa degli uccisi.

La canzone affronta tutti i temi della presenza dei poligoni in Sardegna: uso di missili non autorizzati, aree militari usate come discariche, incidenza di malattie, indennizzi per i finti pescatori e l’accusa a un generale, Fabio Molteni, che da Quirra aveva attribuito le malformazioni al fatto che nella zona i sardi, a suo dire, si accoppiasseero tra parenti .

Dr.Drer & Crc Posse é una delle band indipendenti sarde più popolari. In attività dal 1992, hanno realizzato sei cd e diversi singoli (tra cui una sigla per una produzione RaiTre), oltre 500 live, diversi festival internazionali vinti tra cui il Liet (Festival Europeo Lingue Minoritarie, NL, 2009), ed oltre un milione e mezzo di ascolti dalle varie piattaforme web.

Gionata Mirai è una delle figure principali della scena indipendente italiana. Fondatore e leader del trio post hardcore Super Elastic Bubble Plastic; successivamente insieme a Capovilla, Valente e Favero dà vita al Teatro degli Orrori. Nel 2011 pubblica “Allusioni”, primo lavoro solista, 25 minuti di chitarra a 12 corde. Ad aprile 2017 è tornato alla dimensione acustica con il suo secondo lavoro, dal titolo “Nelle Mani”.

La produzione è di Andrea Piras, cagliaritano (producer, sound designer), che già aveva lavorato con la Crc Posse nel cd Cabudanni (2017) ed anche nel singolo Eja (2018). Il singolo é stato registrato dallo stesso Piras e da Roberto Macis presso il Solid Twin Studio.

Il videoclip é stato girato interamente a Cagliari, tra il Colle Sant’Ignazio e la Sella del Diavolo, e realizzato tra giugno e novembre 2019 dal cagliaritano Alberto Badas, regista e documentarista che opera tra la Sardegna e Bologna.

Il minimo che possiamo fare è ascoltare e contemplare le parole di un grande popolo che, oltraggiato e stremato, si alza e combatte per le proprie libertà e il proprio diritto alla vita.

NOI CI ALZIAMO CON LORO!!!
http://www.crcposse.org/

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