![](https://www.acsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/04/528235b8-aa9a-4c97-95fe-65ffe018bfd9-853x1024.jpg)
![](https://www.acsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/04/732474fa-0ca4-4a7f-8223-f2efb7061904-150x150.jpg)
Il Viaggio Esistenziale di Roberto Padovan in sette brani strumentali Il Viaggio Esistenziale di Roberto Padovan in sette brani strumentali.
“Commenti sonori alternativi” è un progetto strumentale con la funzione di un vero e proprio accompagnamento musicale alla quotidianità.
La scelta di sette capitoli, come fosse un romanzo “suonato”, ha fatto sì che Roberto Padovan (compositore di musiche, arrangiatore e produttore discografico) potesse raccontare il viaggio dell’esistenza attraverso alcune, quindi in questo caso sette, bellezze del sentire.
Il respiro, l’osservazione, il movimento, l’abilità visionaria, l’incontro, il timore vinto, la capacità di elaborazione della memoria.
Padovan quindi si mette e ci mette in viaggio, portando con sé solo il ricordo gentile di una vita intensa – non priva di sofferenza – che gli fa incontrare personaggi reali e altri fantastici, dai quali si lascia coinvolgere e istruire a nuove scoperte.
In Aria incontra un camminatore instancabile che esplora i vicoli deserti di una grande città immaginando di prendere il volo, sospeso tra decollo imminente e desiderio di restare.
Nel brano successivo, Landscape, si ritrova lontano dalla Capitale smarrito tra paesaggi lirici e anti-metropolitani, osservando con sorpresa ogni genere di magnificenza che aveva dimenticato, mentre viene catturato da un mantello naturale composto da composizioni floreali e rocce morbide, quasi vive, che a loro volta sembrano guardarlo.
Ecco quindi d’incanto (nel brano Balkan) spuntare una banda di zingari, immigrati dall’antica India probabilmente nel V° Secolo, che vivono in una specie di Paese dei Campi, mescolati a gruppi di nomadi giunti dall’Europa e dalle Americhe. Coinvolto in una Rumelaj (una meravigliosa danza tradizionale rom), stremato, si addormenta tra le braccia di una donna anziana per risvegliarsi, tra le note celtiche di un canto echeggiante (Irish Mood) sulle Scogliere di Moher (“le scogliere della rovina”), impressionanti e suggestive faraglioni a picco sul mare situati vicino al villaggio di Doolin sulla costa occidentale del Clare.
Un tuffo nel vuoto lo fa naufragare dentro una commedia di Goldoni, tra gli intrighi e gli espedienti del miglior amico di Arlecchino, ovvero Brighella, al quale chiede un modo per ritornare sui suoi passi…
La notte è alle porte e le ombre (Shadows) inquietanti della prima sera preludono al crepuscolo delle incertezze, dove un delicato dubbio pare sussurrare alla morte, alle tenebre interiori e alla sua memoria combattuta e affaticata.
Infine, il risveglio con Crepuscolare (il commento conclusivo)
Il viaggio è stato solo un sogno dove – come in una poesia crepuscolare di Guido Gozzano – la metafora del vespro indica lo spegnimento di quei poeti che, agli albori del Ventesimo Secolo, non avevano emozioni particolari da cantare, se non una vaga malinconia del ricordo.
La vicenda della vita, dalla nascita alla scoperta del declino sino alla morte, è così compiuta, come una colonna sonora.
Ma l’artista Padovan parrebbe ironicamente suggerire che, come ogni film muto, anche la vita silente può avere il suo commento sonoro alternativo.
L’album è prodotto da Long Digital Playing Srls (www.longdigitalplaying.com) e distribuito da Believe Digital.
Note d’autore
Pianista, arrangiatore e compositore. Ha studiato presso: Accademia di Musica Moderna di Milano, Scuola civica di Musica di Torino, Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Ha lavorato con RCA BMG Ariola, Wea, CGD, High Tide, Evolution Music.
Ha collaborato come session man ed arrangiatore con: Dino, Wilma Goich, Ronnie Jones, Gino Santercole, La Strana Società, Valerio Liboni, Ryan Paris, Tony Hadley (Spandau Ballet), Luisa Corna, Luca Bonaffini, Luigi Venegoni, Paolo Handel e Davide Marchi. Realizza musiche originali per programmi RAI.Nel 2019 esce con due album:
“High’n’Low”, con il Gruppo TNT (Parodi, Narbona, Padovan) un jazz inconsueto che ama stupire. Hammond, chitarra e batteria che fa rivivere alcuni standard che hanno fatto la storia.
“Reiki Piano Meditation”, dedicato a Isabel Damiani, dove Padovan accompagna la disciplina orientale del reiki in 7 tracce.
https://www.facebook.com/robertopadoxpadovan
robertopadox@gmail.com
Piotta, la versione rap di “Lella” per la giornata mondiale UNESCO del patrimonio audiovisivo
A cinquant’anni dalla prima pubblicazione datata 1971, il musicista romano Piotta pubblica la sua versione rap di “Lella”, canzone simbolo firmata da Edoardo De Angelis e divenuta negli anni un classico del cantautorato italiano e in particolare della tradizione romanesca.
Per la data di pubblicazione del singolo disponibile in tutti gli store digitali da mercoledì 27 ottobre con il titolo “Lella…e poi”, è stata scelta proprio la ricorrenza della Giornata Mondiale UNESCO per il patrimonio audiovisivo, ideata come occasione per promuovere la consapevolezza dell’importanza di immagini e suoni per la memoria collettiva.
“Lella”, nata dalla collaborazione tra Edoardo De Angelis e Stelio Gicca Palli, è impressa a pieno titolo nella memoria audiovisiva di ogni romano, e non solo. È un brano che si canta sin da piccoli, senza però coglierne appieno il senso. Crescendo poi, se ne comprendono invece tutte le sfumature, a partire da quella drammatica, focus dell’angosciante storytelling della canzone.
Il testo dal sapore pasoliniano narra la storia di un uomo che racconta ad un amico di quando, quattro anni prima, ha ucciso la sua amante, Lella, che voleva lasciarlo proprio l’ultimo giorno dell’anno. La canzone viene portata al successo televisivo da tante voci simbolo della Capitale come Lando Fiorini o I Vianella, e in questa versione più moderna, Lella abbraccia le sonorità urban, dipinte da un altro artista iconico della Capitale quale Tommaso Zanello in arte Piotta. Il suo amore per Roma e la sua capacità di raccontare i chiaroscuri umani e sociali che attraversano la storia della città restituiscono a Lella un respiro contemporaneo senza intaccare la naturale poesia dell’originale.
“Bersaglio colpito nel centro! Ho molto apprezzato il flusso di nuova vita che Tommaso ha saputo dare alla nostra Lella con il suo prezioso intervento, –commenta Edoardo De Angelis-. Da cantautore “classico”, quale mi considero, trovo molto ispirato il contributo del suo nuovo testo. Una visione letteraria di un rapper di grande classe. E così due scuole, due ispirazioni, due tecniche musicali diverse si uniscono in un unico progetto. Mi auguro di trovare in futuro nuove personali forme di collaborazione con questo artista che oggi sento vicino!”.
La produzione è curata dallo stesso Piotta, insieme al pianista Francesco Santalucia, con il quale ha composto anche la colonna sonora originale dell’ultima stagione di Suburra – La Serie distribuita da Netflix in oltre 190 paesi nel mondo.
Luca Bramanti
Ufficio Stampa Nextpress
Mob. +39 329 1697846
Skype ID: luca.bramanti
1 Allegato(i) (368.6 KB) Scarica tutti gli allegati Mostra allegati